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La GAM di Torino propone a fine ottobre una splendida mostra su Renoir con i capolavori dalle Collezioni del Musée d'Orsay e del Musée de l'Orangerie di Parigi, che conservano la collezione più ricca al mondo dell'opera di Renoir, i quali hanno accettano di privarsi per quattro mesi di sessanta capolavori, dando vita a una straordinaria rassegna che documenta tutta l’attività di questo grandissimo pittore, testimoniando i momenti più significativi e le svolte che, partendo dagli esordi, hanno portato l'artista a fine carriera a un progressivo allontanamento dall'Impressionismo.

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La mostra

La mostra torinese si articolerà in dieci sezioni, così suddivise:

L'età della Bohème - Dopo l'ammissione all'Ecole des Beaux Arts nel 1862, Renoir conosce e frequenta Alfred Sisley, Frédéric Bazille e Claude Monet, con cui soprattutto condivide sessioni di pittura en plein air a Fontainebleau o alla Grenouillère nei dintorni di Parigi.
 

Donne che passano per la strada - Si entra nel cuore della mostra con una galleria di meravigliosi ritratti femminili, dove davvero risulta difficile scegliere tra Madame Darras (1868 circa), La liseuse (1874-1876), Jeune femme à la voilette (1870 circa), Madame Georges Charpentier (1876-1877), Femme au jabot blanc (1880), Jeune fille assise (1909), sino al ritratto di Colonna Romano (1913). Si può dire che Renoir inventi la donna dell'Ottocento, tanto da far scrivere a Proust: "Des femmes passent dans la rue, […] ce sont des Renoir".

La vita moderna - Qui troviamo cinque opere dedicate ad uno spaccato della società moderna e ai nuovi divertimenti dei parigini, dai balli alle escursioni in campagna: inarrivabile è La balançoire (1876) ovvero L'altalena, dove le magnifiche figure della donna, del giardiniere e della bambina accanto all'altalena si stagliano in un giardino dai colori vivissimi.

I paesaggi - La collezione di opere di paesaggio di Renoir del Musée d'Orsay è probabilmente la più bella al mondo. Questa sezione ne presenta dieci, che ripercorrono un esteso arco cronologico, comprendente il viaggio ad Algeri effettuato dall'artista nel 1881.

Infanzia - I bambini, spesso i suoi figli o figli di amici, sono molto presenti nell'opera di Renoir. Queste dieci opere esposte fanno a gara con i ritratti femminili nel regalarci istantanee di volti infantili carichi di poesia: dal bellissimo pastello su carta Portrait de jeune fille brune, assise les mains croisées (1879), al dipinto Fernand Halphen enfant (1880) in un serioso ritratto abbigliato da marinaretto, dalla deliziosa Julie Manet (1887), a una tenera Maternité (1885), dal Ritratto del figlio Pierre (1885), come si diceva dalla collezione della GAM, ad un altro delicato pastello Portrait de petite fille coiffée d'une charlotte (1900 circa), al celeberrimo Le Clown (portrait de Coco) (1909), di cui lo stesso Claude, il figlio effigiato, ricorderà la tormentata genesi, dalla romantica Fillette au chapeau de paille (1908 circa) alla incantevole Geneviève Bernheim de Villers (1910).

 

Fiori - Piccola sezione di opere straordinarie: i bouquet di Renoir sono magistrali nella tecnica e nei colori, è uno dei temi dove l'artista sperimenta maggiormente. "Quando dipingo fiori - dichiarava - sperimento audacemente tonalità e valori senza preoccuparmi di rovinare l'intera tela; non oserei fare lo stesso con una figura". La varietà di sfumature nei colori è davvero impressionante: Renoir gioca con la tavolozza, con pennellate morbide e delicate, evocando i profumi dei fiori che a loro volta rimandano a sensazioni e ricordi.

Il nudo - E' la sezione capitale della mostra, con opere fondamentali nella carriera di Renoir che aveva sempre manifestato un profondo interesse per l'arte italiana rinascimentale, ammirando le opere di Raffaello, Tiziano, e soprattutto il barocco nordico di Rubens, da cui assimila le forme morbide e languide e un cromatismo pieno, che fanno parte della sua cifra stilistica riguardo al modo di trattare la figura femminile.
 

Le Bagnanti - All'ultimo fondamentale capolavoro di Renoir, Le bagnanti (1918-1919) è dedicata la “chiusura” della mostra. Il quadro è emblematico delle ricerche effettuate dall'artista alla fine della sua vita. Qui vi celebra una natura senza tempo, da cui ogni riferimento al contemporaneo è bandito. Le Bagnanti sono da considerarsi il testamento pittorico di Renoir.

Chiude la mostra Il mondo di Renoir, dove saranno esposti gli strumenti di lavoro dell'artista: tavolozza, scatola di colori, pennelli, inseparabili attrezzi del grande maestro. Sino all'ultimo aveva lavorato alle sue Bagnanti, facendosi legare i pennelli alle dita ormai deformate dall'artrite reumatoide.

 

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Via Magenta 31 – Torino
INFO: Centralino tel. 011 4429518 – Segreteria tel. 011 4429595

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